Codifica | Percorso di Consulenza | Ore |
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P4.5.4 | Consulenza finalizzata ad orientare l’imprenditore verso la conduzione sostenibile delle colture specializzate: floricoltura e vivaismo | 30 |
Codifica | Percorso di Consulenza | Ore |
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P4.5.4 | Consulenza finalizzata ad orientare l’imprenditore verso la conduzione sostenibile delle colture specializzate: floricoltura e vivaismo | 30 |
Negli ultimi anni il settore florovivaistico veneto conferma di attraversare una fase di transizione. Infatti, nonostante alcuni segnali positivi (incremento delle aziende più strutturate e con maggiori propensioni all’export) permangono le difficoltà di mercato che perdurano da 5-6 anni, fortemente influenzato dalla debolezza della domanda interna e dai prezzi.
La ristrutturazione del settore non pare essere ancora del tutto conclusa: rispetto al 2016, si riscontra un positivo calo delle aziende iscritte come “piccolo produttore” (684 aziende, -5,9%) a fronte di una crescita di quelle iscritte al Registro Unico dei Produttori (820 aziende, +1%) e di quelle in possesso dell’autorizzazione all’uso del Passaporto fitosanitario necessario per l’esportazione (410 aziende, +7,6%) e che hanno ottenuto la CAC (Conformità Agricola Comunitaria) necessaria per la commercializzazione nell’UE, che nel 2017 sono state 223 (-0,9%).
Il settore florovivaistico è caratterizzato da un’elevata richiesta del fattore lavoro e di utilizzazione di mezzi tecnici, tra cui in particolare i prodotti fitosanitari, e di strutture. Pertanto, la consulenza assume particolare interesse per il comparto come strumento per favorire l’adozione da parte delle imprese di metodi di produzione sostenibili. Tale indicazione è coerente con il PSR, che annovera il TI 2.1.1 tra gli interventi in grado di contribuire positivamente per il raggiungimento degli obiettivi della Priorità 4. L’analisi economica della redditività aziendale, ponderata con la valutazione di un esame integrato dei diversi fattori componenti la sostenibilità può permettere all’agricoltore scelte diverse di combinazione dei fattori produttivi che pur a parità di produzioni e, quindi, di redditività, abbiano anche impatti ambientali minori. Nella logica della sostenibilità delle produzioni florovivaistiche lungo tutto il loro ciclo di vita, assume altresì una particolare importanza stimolare gli operatori alla consapevolezza delle innovazioni di processo e di prodotto più idonee alle specificità pedoclimatiche locali. Inoltre, anche nel settore florovivaistico, risulta essenziale perseguire gli obiettivi della qualità delle produzioni, quale elemento in grado di influenzare positivamente la riduzione dell’impiego dei prodotti fitosanitari.
accrescere l’utilizzo di strumenti di analisi delle performance dell’impresa e dell’applicativo regionale per la compilazione del Registro dei trattamenti;
fornire informazioni circa l’uso di concimi e fitofarmaci al fine di favorire un minor impatto ambientale;
dare suggerimenti al fine di ottimizzare i fattori della produzione;
suggerire miglioramenti al fine di avere un progressivo adeguamento alle norme di qualità.
Le modalità di svolgimento della consulenza si basano sull’utilizzo di una griglia di valutazione della sostenibilità aziendale del settore florovivaistico, nonché del Bilancio semplificato (BS) messo a punto dal Crea – Centro Politiche e Bioeconomia (CREA-PB), per quanto concerne il rilievo e l’analisi degli aspetti contabili. Nella prima fase di check-up, il consulente si avvale quindi della sopraccitata check list per fotografare la realtà aziendale dal punto di vista della sostenibilità, nonché del BS per la sistematizzazione dei dati economici dell’anno precedente all’avvio della consulenza. Pertanto, il consulente ottiene dall’impresa le informazioni relative ad alcuni parametri “chiave” di sostenibilità, raccoglie i dati strutturali, gestionali, i dati economici nonché informazioni sulle tecniche e pratiche colturali eseguite dall’impresa ai fini di una valutazione ambientale; esegue almeno due visite in azienda. Sulla base delle informazioni raccolte, esegue quindi, assieme all’imprenditore, un esame integrato dei diversi fattori componenti la sostenibilità (economico, sociale, ambientale) di partenza valutando i possibili punti in cui bisognerebbe intervenire. Nella seconda fase, il consulente esegue almeno due visite in azienda (di norma eseguite ad intervalli non inferiori ad un mese e non superiori a tre mesi dalla precedente; possono comunque essere realizzate visite supplementari con cadenza diversa, che devono essere comunque tracciate), monitora l’andamento delle colture, indicando all’impresa gli interventi da mettere in atto per risolvere le criticità rilevate mediante l’utilizzo di modelli previsionali; supporta l’impresa nella registrazione dei trattamenti nell’applicativo messo a disposizione dalla Regione. Durante tutto il periodo previsto per l’esecuzione dell’operazione, l’OC garantisce anche assistenza telefonica all’impresa.
Fase 1 – check up:
Fase 2: