MODELLI DI GESTIONE AVANZATA DEL VIGNETO
10 Aprile 2019ZHUHAI, CINA
10 Aprile 2019LA NUOVA VIA DELLA SETA
È L’UFFICIALIZZAZIONE
DELLE OPPORTUNITÀ PER L’ITALIA
Si chiama Belt and Road Initiative il progetto, ribattezzato Nuova Via della Seta, di cui si è tanto parlato in questi giorni a seguito della visita del presidente cinese Xi Jinping nel nostro Paese. Se n’è discusso in molti modi e con opinioni contrastanti, ma noi di Irecoop abbiamo subito teso l’orecchio e l’attenzione ai contenuti reali di un progetto che ci è parso in sintonia con le azioni di internazionalizzazione per le nostre imprese che stiamo portando avanti, ormai dal 2017, con il progetto GO FAR. Proviamo allora a fare un breve punto della situazione.
La Nuova Via della Seta è nata nel 2013 per volontà diretta del presidente cinese, con un budget di investimenti di mille miliardi di dollari. L’obiettivo dichiarato è “il miglioramento dei collegamenti commerciali con i paesi dell’Eurasia”, ma gli ambiti d’azione sono molteplici: un progetto ragionato a tutto tondo che coinvolge l’energia, i collegamenti su gomma e su rotaia, le telecomunicazioni, la cultura e il turismo.
L’Italia è il primo paese del G7 ad aderire al progetto, ma in questi anni già 13 paesi europei si sono attivati: molti stati dell’Est Europa, la Grecia, il Portogallo. Negli scorsi giorni il nostro Paese ha stabilito con la Cina 29 accordi commerciali ed istituzionali, e il percorso non è terminato poiché in aprile sarà il Premier Giuseppe Conte a ricambiare la visita. Gli attori italiani protagonisti dei principali accordi sono: ENI, Terna, Snam, RAI, Ansa, Italgas, Enel, Ansaldo Energia, i Porti di Trieste e Monfalcone, il Sistema portuale del Mar Ligure, Unicredit, Intesa San Paolo, Danieli & C. Officine Meccaniche, la Cassa Depositi e Prestiti, Fincantieri, l’agenzia Spaziale Italiana, il Ministero dello Sviluppo Economico per la promozione delle startup innovative e lo sviluppo del commercio elettronico. Riguardo al Veneto, inoltre, la città di Verona è protagonista anche di uno dei due gemellaggi attivati tra i due paesi: quello con la città di Hangzhou per la valorizzazione reciproca dei rispettivi siti Patrimonio UNESCO.
Abbiamo notato con soddisfazione anche la stesura di un protocollo sui requisiti fitosanitari per l’esportazione di agrumi freschi e i requisiti per l’esportazione di carne suina e seme bovino congelati dall’Italia alla Cina. E il settore food and beverage italiano ha in questo momento la massima attenzione da parte del mercato orientale, lo confermano i nostri colleghi dell’ufficio cinese e l’interesse sempre crescente che rileviamo in prima persona alle principali fiere cui stiamo partecipando da mesi. Un successo che abbiamo cercato di anticipare e che stiamo cavalcando preparando lo sbarco sui nuovi mercati dell’Estremo Oriente delle aziende venete che hanno già aderito a GO FAR.
Il mercato cinese è mutato negli anni, la voglia di scoprire e investire sui nostri prodotti era già palpabile negli ultimi anni ed ora è stata definitivamente sugellata dagli accordi della Nuova Via della Seta. Cosa succederà ora? Dal punto di vista agroalimentare si prospetta una accelerazione dell’export italiano verso la Cina per tutti quei prodotti bio o che comunque si contraddistingueranno per alta qualità del prodotto e del processo produttivo. Il mercato cinese è pronto ad accogliere i nostri produttori con accordi di interesse pratici e operativi, gli unici scogli rilevabili sono la necessità di un intermediario sul territorio che possa facilitare l’ingresso e l’adattamento del marketing e del packaging ai gusti e alle aspettative del nuovo target. In questo Irecoop Cina si è da tempo attivato con azioni concrete di screening, pianificazione, test e accompagnamento verso la firma del contratto. La nuova era, complice anche la Belt and Road Initiative, coinvolgerà inoltre una nuova forma di turismo verso il nostro Paese: un turismo non più low budget e di massa ma caratterizzato da soggetti big spenders culturalmente curiosi e preparati: va da sé, il Veneto è una meta perfetta che deve prepararsi a grande velocità per queste opportunità. La Nuova Via della Seta è partita, ora è tempo di strutturarsi e agire.