Soft skills per l’active learning: un percorso di sviluppo della professionalità del docente
26 Maggio 2020Avviso 45 Foncoop
10 Giugno 2020Lo stato della (giovane) agricoltura italiana
Pensiamo sia un fenomeno sotto gli occhi di tutti: i giovani si sono da diversi anni riavvicinati al mondo dell’agricoltura in ogni sua sfaccettatura, dal vitivinicolo all’allevamento, e lo stanno facendo con forma mentis nuova e competenze rinnovate. Sicuramente assistiamo ad una prosecuzione degli ingressi per passaggio generazionale, ma l’aumento delle iscrizioni alle facoltà di Agraria conferma un avvicinamento più teorico, strategico e consapevole, specie per quanto riguarda l’applicazione di strumenti e metodi alternativi che prevedano risultati concreti di sostenibilità ambientale tipici di generazioni cresciute con una consapevolezza nuova.
Arrivando ai numeri, si parla di un aumento del 15% per le aziende guidate da under 35, pur in un periodo in cui il comparto nel suo complesso ha rilevato un calo nel numero totale di imprese, e in dimensioni aziendali mediamente maggiori (secondo Ismea, 18 ettari di SAU per azienda contro i 10 degli over 40). Riportiamo anche alcune interessanti note ANSA: “Sono 57.083 le imprese agricole italiane condotte giovani imprenditori e 210.402 le realtà guidate da donne; con una quota rispettivamente del 7,7% e del 28,4% sul totale dello stock di imprese iscritte al registro camerale a fine 2019”.
In questa consapevolezza rientra anche l’attenzione crescente alla preservazione della biodiversità, e una propensione a fare rete che rappresenta una concreta inversione di tendenza rispetto al passato. Inoltre, spesso si rileva una strizzata d’occhio anche al marketing, e questa sì è una grande innovazione. La propensione ai social network tipica degli under 35 è ormai diventata una forma mentis imprenditoriale davvero interessante e totalmente nuova per il settore primario.
Ed è stato splendido osservare, durante le formazioni e le consulenze erogate nel 2019, piccole realtà agricole lanciarsi contemporaneamente sul campo, sul mercato e sui profili Instagram e Facebook, puntualmente per opera di giovanissimi agricoltori e allevatori consci che immortalare un ortaggio o un bovino al pascolo sui social network dopo una lunga giornata di lavoro, lungi dall’essere un vezzo o una perdita di tempo può diventare un investimento importante in termini di diffusione e riconoscibilità dell’azienda, se portato avanti con costanza.