BANDO ISI INAIL 2021. Finanziamento a fondo perduto per il miglioramento dei livelli di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro e per l’acquisto di nuovi macchinari e attrezzature.
2 Marzo 2022MISE. Finanziamento a fondo perduto per le imprese operanti nei servizi di ristorazione collettiva.
2 Marzo 2022Dipartimento per le pari opportunità. Finanziamento a fondo perduto per iniziative di informazione e sensibilizzazione rivolti alla prevenzione della violenza maschile contro le donne.
DESCRIZIONE COMPLETA DEL BANDO
Si pubblica l’Avviso pubblico per il finanziamento di iniziative di informazione e sensibilizzazione rivolte alla prevenzione della violenza maschile contro le donne e per la promozione di buone pratiche nelle azioni di presa in carico integrata da parte delle reti operative territoriali delle donne vittime violenza e dei loro figli.
L’Avviso, che si colloca nel quadro dell’attuazione del Piano Strategico Nazionale sulla violenza maschile contro le donne 2021-2023, prevede due distinte Linee di intervento.
La prima Linea (Linea A) è dedicata alla realizzazione di azioni di sensibilizzazione e comunicazione, nonché di interventi educativi, tesi alla prevenzione del fenomeno della violenza attraverso il contrasto degli stereotipi di genere, la promozione di una cultura del rispetto tra uomo e donna, e la stigmatizzazione della violenza di genere.
La seconda Linea di intervento (Linea B) intende invece contribuire, mediante progetti innovativi e potenzialmente replicabili anche in altri contesti, al rafforzamento delle reti territoriali anti violenza, con l’obiettivo di migliorare la qualità della presa in carico integrata delle vittime e dei loro figli da parte di tutti i soggetti, istituzionali e non, che operano sul territorio.
Soggetti beneficiari
Linea A. Possono partecipare, in forma singola o associata:
- Enti territoriali: Regioni, Città metropolitane, Province e Comuni;
- Scuole statali, paritarie e non paritarie;
- Servizi educativi per l’infanzia e scuole dell’infanzia statali, paritarie e non paritarie;
- Università pubbliche o private;
- Enti pubblici, esclusi gli Enti pubblici economici;
- Enti no profit (a titolo esemplificativo: Associazioni, Fondazioni, Comitati, Onlus, Istituzioni pubbliche di assistenza e beneficienza, Organizzazioni di volontariato, Cooperative sociali, Soggetti della cooperazione allo sviluppo, Associazioni sportive dilettantistiche, Associazioni di promozione sociale, Circoli di cultura cinematografica e teatrale).
Linea B. Possono partecipare, esclusivamente in forma associata:
- Soggetti titolari dei Centri antiviolenza quali: Enti locali, Associazioni e Organizzazioni operanti nel settore del sostegno e dell’aiuto alle donne vittime di violenza.
- Enti territoriali: Regioni, Città metropolitane, Province e Comuni;
- Altri soggetti che concorrono all’operatività delle reti operative territoriali antiviolenza, quali, a titolo esemplificativo: Case Rifugio, Servizi sociali, Aziende Sanitarie, Forze dell’ordine, Autorità giudiziarie, Centri per l’impiego, Scuole, Università, Enti no profit, Enti pubblici non economici.
Ciascun soggetto può presentare un progetto in qualità di Capofila ed essere associato al massimo in un altro progetto all’interno della stessa Linea di intervento.
Tipologia di interventi ammissibili
Le proposte progettuali dovranno prevedere specifiche attività per ciascuna delle due Linee di intervento:
Linea di intervento A: Progetti per la programmazione e realizzazione di azioni di sensibilizzazione e comunicazione, nonché di interventi educativi, tesi alla prevenzione del fenomeno della volenza di genere attraverso il contrasto degli stereotipi di genere, la promozione di una cultura del rispetto tra uomo e donna, la stigmatizzazione della violenza di genere con particolare riferimento ai modelli sociali. Al fine di aumentare la consapevolezza e la comprensione di tutte le forme di violenza e delle loro conseguenze è fondamentale riconoscere il ruolo di strumenti primari quali l’informazione e la sensibilizzazione della collettività, attraverso la diffusione di messaggi di contrasto e tolleranza zero nei confronti della violenza di genere. La violenza contro le donne, infatti, è un problema culturale che riguarda tutti. Cambiare la cultura che si pone alla base della violenza di genere è da intendersi come un percorso di conoscenza e consapevolezza in grado di svelare gli stereotipi che, presenti nella nostra società, sono talmente radicati da risultare non immediatamente riconoscibili e trasmissibili anche inconsapevolmente. Questa Linea d’intervento è diretta alla realizzazione di progetti finalizzati a sensibilizzare l’opinione pubblica. Le proposte progettuali devono, quindi, porre in essere una comunicazione ed informazione rispettosa della donna, in particolare, della figura femminile nelle diverse età, evitando la riproduzione di stereotipi di genere e di visioni degradanti del femminile, o di immagini che associno il rapporto sessuale alla violenza, spesso alla base della violenza di genere.
Linea di intervento B.: Progetti per potenziare le reti operative territoriali antiviolenza nelle attività di presa in carico integrata delle donne vittime di violenza maschile e dei loro figli minori, al fine di promuovere l’adozione di procedure standardizzate, tali da essere prese come riferimento e riprodotte come buone pratiche a livello nazionale, al fine di colmare i divari territoriali dei servizi specializzati nell’assistenza delle vittime di violenza. Le reti operative territoriali antiviolenza, composte da referenti qualificati individuati dai soggetti pubblici e privati cui compete la protezione, l’assistenza, la sicurezza e l’empowerment delle vittime (Centro antiviolenza, Casa rifugio, Servizi sociali e sanitari, Pronto Soccorso, Forze dell’Ordine), garantiscono, mediante un approccio interdisciplinare, il più stretto raccordo operativo per l’adeguata presa in carico e l’effettiva protezione delle donne vittime di violenza, insieme a quella delle/dei loro figlie/i minori. L’uscita dalla violenza non corrisponde unicamente ad un momento preciso, ma si configura piuttosto come un percorso, più o meno lungo, il cui avvio può essere iniziato autonomamente dalla donna o può avvenire su input di altri che l’hanno supportata (i Centri antiviolenza e le Case rifugio, le operatrici del 1522, le Forze dell’Ordine, gli operatori socio-sanitari). Si registra, tuttavia, una diversificazione nelle risposte che le reti operative antiviolenza, presenti nei diversi territori, forniscono ai bisogni delle donne. I divari regionali possono influire sul diritto delle donne a essere supportate in equale misura su tutto il territorio nazionale. A tal fine l’Avviso finanzia i progetti, anche a carattere innovativo e sperimentale, tesi alla definizione di buone partiche da condividere e divulgare in contesti territoriali anche diversi da quello di origine, al fine di garantire livelli essenziali ed uniformi, su tutto il territorio nazionale, delle prestazioni e dei servizi resi dalle reti operative territoriali antiviolenza a sostegno delle donne vittime di violenza maschile.
Entità e forma dell’agevolazione
Il totale delle risorse destinate all’Avviso è di euro 5.000.000
Per ciascuna proposta potrà essere concesso un contributo compreso tra 50.000 e 200.000 euro.
Scadenza
Le proposte progettuali dovranno pervenire entro e non oltre le ore 12.00 del 3 maggio 2022.
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